martedì 27 maggio 2014

Le mele che non muoiono mai! (nell'era della deperibilità i miracoli contro natura!)



Almeno oggi si fa chiarezza riguardo il motivo per il quale le mele e le pere sono gli unici frutti ‎che vanno contro corrente...cioè mentre tutta la frutta evidenzia meno shelf life, tenuta altalenante e problemi di conservazione dovuti in primis al cambiamento climatico (micidiale miscela di escursioni termiche impazzite, piogge a raffica ed irraggiamento solare molto aumentato da 700 a 1000 lux) l'eccezione sono questi frutti locali dove si applica lo smartfresh in modo diffuso. Presto l’applicazione si estenderà ad altri frutti (kiwi, banane,ecc).
Da ricordare che l'uso di questi gas che bloccano ed alterano il normale metabolismo di maturazione dei frutti, son vietati in agricoltura biologica, ma purtroppo al giorno d’oggi usati in forma diffusa ed indiscriminata. Basta qualcuno vada a visionare le proprie statistiche di vendita di questo periodo o semplicemente guardi negli scaffali dei supermercati e si interroghi come mai in passato a maggio non si vendevano mele royal gala ed oggi invece si commercializzano belle e croccanti?
Siamo ormai nell'era della "bio-chimica" dove sistemata "la carta" tutto fila liscio, siamo oppressi da controlli sovrapposti ed incrociati di varie autorità che ci fanno "visite" per controlli "burocratici" considerando la nostra tipologia di lavoro: " più pericolosa e molto a rischio se confrontata con aziende che trattano solo prodotto locale" (testuali dell'ultimma ispezione l'ultima dina serie durante questo fatidico maggio), senza contare i verbali di ispezione e segnalazioni di etichettatura non conforme ricevute richiedendo cose che non corrispondono a quanto dichiarato dal Reg. CE l89/2008 art. 31 comma 1e 2 ed il decreto legislativo DLGS 109 del 1992 art. 16 che si rispettiamo.
I nostri produttori di oltre mare sono semplicemente "perseguitati" dove ormai neanche le costose certificazioni Globalgap versione 4 sono sufficienti anzi si sollecitano sempre ulteriori adempimenti, tracciabilità accurata per associazioni di piccoli produttori con più di 200 soci, copie originali dei quaderni di campagna, copie originali dei verbali d'ispezione delle verifiche effettuate dagli OdC in Sudamerica (cosa che per legge sarebbe vietata in quanto trattasi di documenti confidenziali tra produttore e certificatore), etc.


Poi si sorvola su vicende ben più gravi come questa dello smartfresh sulla frutta bio dove ci si comporta come lo struzzo, tutti possono avere prove schiaccianti se non attraverso ragionamenti logici di cui sopra: basta verificare nelle proprie celle di conservazione con uno strumento del genere (http://www.fruitcontrol.it/analizzatori-portatili-etilene-o2-co2/ (ci sono anche dei modelli più semplici quasi tascabili) e si renderà conto da solo che i frutti trattati segnano praticamente zero come emissione di etilene! Chi invece vorrà provare la differenza può prendere da noi mele royal gala bio argentine che segnano valori anche 10 volte superiori come emissione di C2H4 ‎,  questo gas incolore che la natura ci ha regalato che probabilmente ci crea problemi di conservazione ma che ci ricorda altresì che, in questa vita, tutto deve avere un suo termine fisiologico!

giovedì 10 aprile 2014

Festa della banana




http://vimeo.com/74017910
QUESTO VIDEO FA CAPIRE IL SIGNIFICATO SOCIALE DEL LAVORO DI PRODOSA NEL NORD DELLA REPUBBLICA DOMINICANA, DOVE LA ZONA DI FRONTIERA RICHIEDE IL MASSIMO SFORZO PER FAR AMALGAMARE SITUAZIONI COSI CONTRASTANTI TRA DUE REALTA' COSI DIVERSE.




Apbosmam - Video Terre di Ecor


Zucche, aglio, cipolla e scalogno 2014